Nel cuore del Salento, tra Lecce e Otranto, si estende un territorio unico in Italia, dove il tempo ha conservato suoni, parole e tradizioni di un’antica eredità: la Grecìa Salentina. Qui, la lingua grika risuona ancora nelle piazze, la musica racconta storie di popolo e la cultura vive tra gesti, danze e canti che parlano di identità.
Visitare questi borghi significa intraprendere un viaggio autentico nel Sud più profondo, dove l’incontro tra mondo greco e salentino ha generato una delle culture più affascinanti del Mediterraneo.
La Grecìa Salentina comprende undici comuni della provincia di Lecce — tra cui Calimera, Martano, Corigliano d’Otranto, Melpignano e Sternatia — uniti da una storia che affonda le radici nei secoli dell’Impero Bizantino.
Si ritiene che le origini della lingua grika, tuttora parlata da alcuni anziani del posto, risalgano ai tempi delle colonie greche della Magna Grecia o ai monaci bizantini che, dopo la caduta di Costantinopoli, trovarono rifugio nel Salento.
Il termine “Grecìa” non è solo geografico: è un simbolo di resistenza culturale, una testimonianza di come una comunità possa preservare la propria identità linguistica e spirituale anche in mezzo ai cambiamenti della storia.
La lingua grika, oggi considerata una rarità linguistica in Europa, è il cuore pulsante di questa terra. È un misto di greco antico, dialetto salentino e influenze latine, un idioma melodico che racconta il legame profondo tra gli abitanti e la loro terra.
Nei caffè e nelle piazze di Calimera o Martano, si può ancora ascoltare qualcuno dire kalinifta (“buonanotte”) o efcharistò (“grazie”). Non è solo una lingua: è un modo di riconoscersi e tramandarsi.
Ogni anno, scuole e associazioni locali organizzano corsi, laboratori e spettacoli teatrali in griko, con l’obiettivo di tenere viva questa eredità.
La musica popolare grika è uno dei tratti più vivaci della Grecìa Salentina. La pizzica grika — variante della celebre pizzica salentina — è un intreccio di ritmi antichi e canti in lingua grika che raccontano storie d’amore, lavoro e spiritualità.
Ogni estate, il territorio si anima con festival e feste di paese. Tra questi, spicca la Notte della Taranta, il più grande evento di musica popolare in Italia, che ha il suo epicentro a Melpignano. Migliaia di persone si riuniscono per ballare, cantare e celebrare una cultura che continua a reinventarsi.
La musica, qui, non è intrattenimento: è identità collettiva, una forma di memoria che si rinnova a ogni battito di tamburello.
Ogni borgo della Grecìa Salentina ha un’anima propria, fatta di architettura, tradizioni e calore umano.
Sternatia è il centro linguistico più attivo, dove il griko è ancora parte della vita quotidiana.
Calimera, il cui nome significa “buongiorno” in greco, ospita un interessante Museo della Civiltà Grika, custode della memoria del territorio.
Corigliano d’Otranto incanta con il suo Castello de’ Monti, sede di eventi culturali e musicali.
Martano, il borgo più grande, è un intreccio di vicoli bianchi, frantoi ipogei e corti silenziose, dove il tempo sembra sospeso.
Melpignano, infine, è il cuore pulsante della musica salentina, ma anche un esempio di recupero architettonico e di turismo sostenibile.
Camminare tra questi borghi significa vivere il Salento più autentico, fatto di incontri, dialetti e sorrisi.
Oggi, la Grecìa Salentina è un laboratorio culturale dove tradizione e innovazione convivono. Le nuove generazioni riscoprono il valore delle proprie radici attraverso la musica, il teatro e il turismo esperienziale.
Progetti di valorizzazione culturale, itinerari tematici e percorsi enogastronomici permettono ai visitatori di entrare in contatto diretto con la comunità locale, imparando parole grike, degustando piatti tipici e ascoltando storie tramandate a voce.
Visitare la Grecìa Salentina non è solo un viaggio nel passato, ma un’esperienza viva, che invita a riflettere su cosa significhi davvero appartenere a un luogo.
La Grecìa Salentina è un microcosmo di cultura, spiritualità e bellezza, dove ogni pietra, parola e melodia racconta l’anima di un popolo che ha saputo custodire la propria identità nel tempo.
Tra lingua e musica, fede e memoria, è un territorio che emoziona e accoglie, ricordando a chi lo visita che il Salento non è solo una meta, ma una storia da ascoltare — lentamente, con il cuore aperto e lo sguardo curioso.
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