C’è un momento, a Lecce, in cui la città sembra sospesa. Le prime luci accarezzano la pietra leccese, il traffico è ancora un sussurro lontano e l’aria porta l’odore di caffè appena macinato proveniente dai bar di Piazza Sant’Oronzo.
È il momento perfetto per iniziare un percorso che unisce arte e tranquillità, accompagnando il viaggiatore tra mura imponenti e chiostri nascosti dove il tempo scorre più lento.
Il Castello Carlo V appare già da lontano come un blocco compatto e severo. Avvicinandosi, però, si scoprono dettagli che alleggeriscono la sua monumentalità: le sfumature calde della pietra, le piccole feritoie, le curve delle mura che seguono l’antico fossato.
All’interno, le sale in penombra mantengono un’eco morbida, perfetta per perdersi tra mostre temporanee e allestimenti dedicati alla storia cittadina. Ogni passo restituisce una sensazione di fresco, quasi un abbraccio in contrasto con la luce intensa delle strade fuori.
Uscire dal castello significa lasciarsi alle spalle il rigore e tornare nel cuore vivo della città: a pochi metri, gli artigiani della cartapesta leccese mostrano mani veloci che modellano figure, mentre le botteghe espongono piccoli presepi e oggetti dai colori terrosi.
Proseguendo lungo via Libertini, l’atmosfera cambia ancora. Le voci diventano più soffuse, le facciate più strette, le persiane già aperte indicano una quotidianità che scorre senza fretta.
È qui che iniziano ad apparire i chiostri: corti segrete, spesso invisibili dalla strada, che si rivelano solo varcando un portone antico.
Il Chiostro dei Domenicani, con il suo porticato regolare e le aiuole curate, trasmette subito quiete. Le arcate disegnano geometrie perfette nella luce del mattino, mentre qualche studente attraversa lo spazio in punta di piedi.
Poco oltre, il Chiostro del Seminario invita alla pausa: il suo pozzo centrale, la pavimentazione levigata dal tempo e il profumo di calce fresca regalano sensazioni di calma profonda, come un’isola silenziosa all’interno della città.
Un itinerario tra il castello e i chiostri permette di scoprire angoli meno noti ma ricchi di carattere. Tra questi, la piccola Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, spesso ignorata ma con una facciata sorprendente, e la parallela via Palmieri, dove la luce filtra tra balconi in ferro battuto e portali scolpiti.
Il viaggio continua tra botteghe che espongono manufatti in pietra leccese, caffetterie dove assaggiare un pasticciotto caldo e negozi dove il profumo delle spezie si mescola al sentore di legno antico dei mobili esposti.
Esplorare Lecce a piedi è un invito a osservare ciò che di solito scivola via: i dettagli scolpiti sotto una finestra, la voce di un artigiano che saluta i passanti, il rintocco delle campane del Duomo che arriva inatteso da dietro i tetti.
Il tratto dal Castello Carlo V ai chiostri è uno dei più ricchi di sfumature, capace di raccontare la città attraverso la sua storia e la sua quiete più autentica.
A pochi minuti dall’Eos Hotel puoi vivere ogni passo di questo percorso, lasciandoti guidare dalla luce, dai profumi e dalle sorprese che Lecce sa regalare a chi la osserva con curiosità.
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